domenica 24 maggio 2009

DIBATTITO FRA I CANDIDATI ALLA PRESIDENZA DELLA PROVINCIA DI MACERATA PRESSO IL RESTO DEL CARLINO

DAL SITO DEL RESTO DEL CARLINO:
http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/macerata/2009/05/22/181233-alla_resa_conti.shtml

Macerata, 22 maggio 2009 - Faccia a faccia. Abbiamo chiamato in redazione i tre candidati alla presidenza della Provincia (Franco Capponi, Tonino Quattrini e Giulio Silenzi), a rispondere ad alcune domande prima del voto. Un “forum” attraverso il quale ognuno ha avuto l’occasione di esprimere il proprio pensiero, favorendo il confronto sui problemi e sulle persone, e offrendo ai cittadini ulteriori elementi sulla base dei quali fare la propria scelta in vista delle elezioni del 6 e 7 giugno. Abbiamo fatto alcune domande alle quali, a rotazione, i tre candidati hanno dato le loro risposte in uno dei rarissimi faccia a faccia di questa tornata elettorale per la Provincia.

Tutti e tre candidati alla presidenza della Provincia, un ente che molti ritengono debba essere soppresso. Cosa ne pensate?
CAPPONI
: «La Provincia non va sciolta, ma riformata. Una certa gestione della politica, fatta di ritardi, lunghi tempi burocratici e qualche disattenzione, ha creato disaffezione: non solo nei cittadini, ma anche nei Comuni. Di qui la proposta, già presentata dal Governo nazionale di dar vita ad una Provincia gestita dall’assemblea dei sindaci, con un nucleo guida che la diriga».
QUATTRINI: «Non sono d’accordo sullo scioglimento, né sulla riforma. La Provincia è il sistema più democratico che abbiamo, visto che possiamo candidare persone provenienti dal territorio e sceglierle. Dare più potere ai sindaci comporta il rischio che questi usino l’eventuale loro assemblea per piazzare portavoce e portaborse messi da parte in sede locale. Certo l’onere economico c’è, ma visto che la Provincia esiste da 200 anni, caso mai si punti sulla Regione».
SILENZI: «In Parlamento c’è una maggioranza ampia: prenda una decisione. Il dato di fatto è che mentre qualcuno chiede di sciolgiere questo ente, quest’anno si vota con 9 province in più rispetto all’ultima consultazione. Detto questo, per me contano le funzioni assegnate alla Provincia, che va messa in condizione di risolvere i problemi dei cittadini. Pensare che le funzioni di area vasta possano essere assorbite dalla Regione o dai Comuni non fa rispamiare un euro ed evita l’assunzione di responsabilità dirette».


Quale la prima cosa che farà se sarà eletto?
QUATTRINI: «Istituirò la consulta del territorio, all’interno della quale ci dovranno esere i Comuni, le forze economiche e sociali, agricoltori, cacciatori, pescatori. Lo scopo è chiaro: ogni decisione va condivisa con il territorio».
SILENZI: «Riunirò subito il mio staff di collaboratori per continuare l’attuazione del programma da dove l’abbiamo lasciato».
CAPPONI: «Affronterò l’emergenza rifiuti e avvierò una grande campagna d’ascolto per fare il programma, cosa che Silenzi ha fatto solo alla fine del mandato».


Che cosa farà se, invece, non sarà eletto?
SILENZI
: «Rappresenterei gli elettori in consiglio provinciale, e non mi dimetterei, come invece ha fatto la volta scorsa Capponi».
CAPPONI: «La volta scorsa mi sono dimesso perché Silenzi mi ha “perseguitato”. Comunque, la prima cosa che farei è stringere la mano al mio avversario, continuando a lavorare».
QUATTRINI: «Continuerò a far politica con le nostre proposte, sia che saremo o no in consiglio provinciale».


Puntate molto sul voto alla persona. I programmi sono secondari?
SILENZI
: «La mano al mio avversario l’ho già stretta nel 2004. La sua incompatibilità era legata ad un parere del nostro ufficio legale. Nessuno ha voluto perseguitare nessuno. Ciò chiarito, queste sono elezioni amministrative, quelle in cui — per fortuna e sempre di più — conta la persona, slegata da gabbie di partito, con riferimento a programmi, comportamenti, coerenze, attenzioni e capacità. I programmi sono legati al riconoscimento della persona che si ritiene in grado di attuarli, altrimenti restano sulla carta».
CAPPONI: «Sono contento di essere valutato come persona, ma insieme a tutti gli altri presenti nelle forze politiche che sostengono la mia coalizione».
QUATTRINI: «Ci siamo dati uno slogan chiaro: “il nostro canto libero” proprio per distinguerci dai due grandi agglomerati dell’una e dell’altra parte. Puntiamo al 4%, la stessa percentuale raccolta dalla Destra nel suo insieme all’ultima competizione, anche se adesso una parte sta con il Pdl».


La discarica di appoggio al Cosmari e la questione rifiuti sono al centro di un acceso dibattito. Quale la vostra proposta?
CAPPONI
: «La prima cosa da dire è che siamo in emergenza, visto che la discarica di Tolentino esaurirà la capacità di abbancamento entro due mesi. Detto questo, i siti destinati ad ospitare una discarica non si impongono, serve una soluzione condivisa. Noi abbiamo la nostra soluzione, anche per l’emergenza, ma ci riserviamo di farla conoscere subito dopo le elezioni. Nessun segreto: vogliamo evitare che su questo si giochino posizioni strumentali piuttosto che risolvere il problema».
SILENZI: «Trovo singolare che si dica di avere una soluzione ma non la si voglia esprimere. Su una questione così delicata bisogna essere chiari. Ci sono stati ritardi, ma mi sono battuto affinché i Comuni, visto che spetta ad essi, scegliessero il sito per la discarica. Cosa che hanno fatto, sia quelli di centrodestra che quelli di centrosinistra, in seno all’assemblea del Cosmari, individuando Fosso Mabiglia a Cingoli. Una scelta trasversale, dunque, anche perché si è detto che non c’erano altre disponibilità, contro la quale ha votato contro solo il sindaco di Cingoli, Gianfilippo Bacci, a cui va dato atto della sua coerenza. (Capponi accusa Silenzi di fare demagogia, ndr). Adesso si vuole rimettere in discussione quella scelta. Il vero problema, a mio avviso, è che non è possibile che siano realizzate due discariche, a Cingoli e Filottrano, tra loro distanti non più di due chilometri. La proposta? Bisogna fare un accordo di programma, tra province di Ancona e Macerata e tra comuni di Filottrano e Cingoli, per individuare un sito, magari l’area di una ex cava, a servizio di entrambe le realtà. Noi siamo disponibili, come pure la Provincia di Ancona e la Regione».
QUATTRINI: «La gestione dei rifiuti è una priorità del nostro programma. Non si può sempre arrivare all’emergenza. Due sono i punti chiari: la gestione di certi servizi deve essere pubblica; bisogna individuare subito una decina di siti, equamente distribuiti sul territorio, per risolvere il problema una volta per tutte. Ovviamente le scelte vanno condivise con Comuni e cittadini. Su questo abbiamo un nostro progetto su cui siamo pronti a confrontarci con tutti. Cingoli, poi, non è contraria alla discarica, ma al sito scelto. Si può individuare una ex cava? Sono d’accordo».


Che cosa è cambiato rispetto a cinque anni fa?
SILENZI
: «E’ stato fatto un grande lavoro. C’è una Provincia che ha fatto molto per la gente. Oggi, purtroppo, c’è una crisi economica seria, si fa più fatica a vivere. Per questo abbiamo accentuato i nostri interventi a favore delle famiglie e delle piccole imprese».
CAPPONI: «Personalmente ho più esperienza. Nello stesso tempo voglio sottolineare come il governo nazionale abbia fatto molto per le infrastrutture, ma anche per gli ammortizzatori sociali in deroga, per i quali ha concesso alle Marche circa 100 milioni di euro, 50 dei quali già erogati. Insieme ai partiti che mi sostengono questo è per me un vantaggio politico. Ho consolidato un rapporto con tanti amministratori che chiedono di mettere in rete i loro Comuni con la Provincia, mentre l’amministrazione uscente ha svuotato la conferenza dei sindaci».
QUATTRINI: «Qualcosa è cambiato: c’è la presenza della mia candidatura. Battute a parte, ci sono cose che chi ha amministrato ha fatto bene (ad esempio il ponte a Villa Potenza) e altre che non ha fatto o ha fatto male (tanti proclami, ma nessun intervento concreto per il risanamento del Chienti). Siamo disponibili ad un confronto con tutti, purché sia su fatti concreti».


Quali i pregi e quali i difetti del suo avversario?
CAPPONI
: «Quattrini è un amico, è un buono, anche se un po’ “autonomista”. Silenzi mistifica i fatti, anche se gli riconosco una certa persistenza per raggiungere gli obiettivi, anche se a mio avviso non combaciano con quelli del territorio».
QUATTRINI: «Con Capponi sono andato a scuola insieme. Ma né su lui, né su Silenzi, in quanto persone, ho nulla di particolare da dire. Possiamo tranquillamente andare a mangiare una pizza insieme».
SILENZI: «Il difetto di Quattrini è l’appartenenza alla Fiamma Tricolore, ciò ci tiene un po’ lontani. Ma Quattrini è una persona non fanatica e, dunque, con cui ci si può confrontare tranquillamente. Capponi a me pare troppo ideologico, volto continuamente ad attaccare. Gli riconosco, però, una grande abilità politica. Ha lavorato nel centrodestra per affermare una sua linea politica, azzerando politicamente l’Udc e spostando il baricentro politico verso Treia».


Senta SILENZI, lei sarà pure uomo del fare. Ma molti l’accusano di essere un accentratore...
«Non sono un accentratore. Sono uno che se decide di fare una cosa la faccio, con passione e decisione. Un modo di fare che qualcuno forse fraintende».


CAPPONI, c’è chi afferma che si sia candidato solo per orgoglio e per una volontà di rivalsa...
«Assolutamente no. Queste non sono scelte che si fanno alla leggera. Quella che ho fatto è una scelta politica, per cementare l’unità del centrodestra. Ritengo che ci siano le condizioni per portarlo al successo».


Quanto a lei, QUATTRINI, c’è chi l’accusa di pura ambizione. Non poteva allearsi con il centrodestra?
«Innanzitutto l’ambizione, correttamente intesa, è positiva, perché ti spinge a fare e a fare bene. In secondo luogo la mancata alleanza con il centrodestra non è dipesa da noi, né da loro: ci sono differenze significative su questioni rilevanti».

Avete già qualche nome per l’eventuale giunta?
CAPPONI
: «Posso dire che sceglierò gran parte della squadra tra gli eletti. Un paio di assessori, però, saranno esterni, individuati tra personalità di spicco della società civile».
QUATTRINI: «Magari farò assessori Silenzi e Capponi. Scherzi a parte: nell’eventualità di una nostra affermazione — difficile, ma non si sa mai — ci saranno sicuramente Fabio Scipioni di Montecosaro e un mio giovane collaboratore, Olivio Vitali».
SILENZI: «Ogni cosa a suo tempo. Non ho trattato assessori con nessuno, mi svincolo da logiche partitiche. Un impegno, però, lo prendo fin d’ora: non diminuirò la presenza di donne in giunta. Tre ce ne sono e almeno altrettante ce ne saranno».

Franco Veroli

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