venerdì 6 marzo 2009

TIRA UNA BRUTTA ARIA PER IL PD NELLE MARCHE: STURANI HA CONFERMATO LE DUE DIMISSIONI DA SINDACO DI ANCONA

DAL MESSAGGERO.IT - 24 FEBBRAIO 2009
FABIO STURANI HA CONFERMATO LE SUE DIMISSIONI DA SINDACO DI ANCONA.
ANCONA (24 febbraio) - Il sindaco di Ancona Fabio Sturani, Pd, vicepresidente dell'Anci ha confermato le dimissioni presentate il 4 febbraio, convocando una conferenza stampa a metà pomeriggio nella quale racconta di aver tentato fino a poco prima di «ritrovare le condizioni politico-programmatiche per governare», che «i numeri c'erano», ma era minacciata da «veti e contro veti» la sua autonomia nelle scelte che sono prerogativa del sindaco: deleghe e assessori.
Ai giornalisti che gli chiedono di chi siano le responsabilità maggiori , Sturani risponde: «Io mi prendo le mie. Ma il Pd e il gruppo consiliare credo che ne abbiano parecchie». Nel capoluogo delle Marche si va dunque alle elezioni anticipate, a giugno, con un atto arrivato sul filo di lana: entro le 18:20, infatti, il segretario comunale doveva comunicare al prefetto che non era intervenuta la revoca, e il prefetto avrebbe quindi formalizzato la proposta di scioglimento del Consiglio comunale. Il relativo decreto dovrà essere firmato entro la mezzanotte dal presidente della Repubblica.

Un anno di passione.
Sturani all'inizio del febbraio 2008 era stato raggiunto da un avviso di garanzia per corruzione nell'ambito della vendita dell'area portuale ex Ccs. Vicenda per la quale la Procura ha chiesto al gip l'archiviazione per prescrizione (l'udienza è fissata per il 3 marzo). Il sindaco della città capoluogo presenta le dimissioni il 4 febbraio. Due giorni prima, proponendo un rimpasto, aveva incassato una fiducia risicata con l'astensione di alcuni consiglieri del suo partito che invocavano un rinnovamento più deciso. Il 14 febbraio Sturani propone una giunta a dieci, con tre esterni, e l'assemblea approva un secondo documento programmatico di fine mandato, con un voto-fotocopia di quello espresso il 2 febbraio: la maggioranza prende atto di cinque astensioni, quelle di quattro consiglieri pd dissidenti, da mesi su posizioni critiche, e del consigliere del Pdci. Per Sturani, che per andare avanti aveva chiesto «una maggioranza non numerica, ma di obiettivi», non è sufficiente. Annuncia ai giornalisti che «non ci saranno ripensamenti» e che trascorrerà il 15 febbraio, giorno del suo 51° compleanno a riposare.
In realtà i tentativi per rimanere e scongiurare le elezioni, in un momento critico per il Pd a livello nazionale, soprattutto dopo le dimissioni di Veltroni, sono andate avanti fino a questa mattina, con l'ultima proposta, una giunta a nove.
In tutto questo periodo danno disponibilità a fare un passo indietro, si dimettono o sbattono la porta - nell'ordine - gli assessori Emilio D'Alessio e Caterina Di Bitonto, poi il vice sindaco Sandro Simonetti della Margherita e l'assessore pd Enrico Turchetti, Pavani e - ultimi nel consiglio comunale di ieri - gli altri due dissidenti Democratici Cassandra Mengarelli e Andrea Nobili. Sempre ieri altro colpo di scena: a Sturani viene a mancare la fiducia degli ex popolari Ambrogini e Freddini, vicini a Simonetti. La conta dei voti considerati necessari per governare (prima del consiglio il sindaco ne aveva 23, compreso il suo) non torna più. Riunione di maggioranza in serata e questa mattina ancora incontri per poter far quadrare di nuovo i conti. Che tornano. Ma a Sturani i numeri non bastano.
TIRA UNA BRUTTA ARIA, PER IL PD, CHE GIUNGE ANCHE IN VAL DI CHIENTI !!

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